Carriera, 3 consigli per migliorarla
Posted by Dott.ssa Giulia Ghiotto – Psicologo Neuropsicologo / Lavoro
Il senso di inadeguatezza può inficiare anche i tuoi risultati lavorativi. Non sempre il più bravo è quello che emerge, che viene scelto o che viene promosso. Spesso, persone abili, competenti e capaci, soffrono di un senso di inferiorità o non si sentono mai bravi abbastanza, mai abbastanza pronti. Se ti riconosci in queste parole, leggi nella sezione dedicata al Lavoro, utili consigli e spunti di riflessione, che possono aiutarti a svoltare la tua vita lavorativa. Inizia subito da questi tre insegnamenti di Dale Carnegie.
Consiglio numero 1: Impara l’arte dell’assertività
Tutti conosciamo delle persone aggressive. Sono persone spesso egocentriche, avventate, arroganti e pretenziose verso gli altri. Dal lato opposto troviamo invece le persona passive. Forse un pò più difficili da scovare, perché non si mettono mai in luce. Sono tendenzialmente deboli, sottomessi e irrispettosi nei confronti delle proprie esigenze. Al centro di questa dicotomia aggressivo-passiva c’è l’equilibrio: l’assertivo. Le persone assertive sono in grado di esprimere il proprio pensiero senza dover necessariamente impedire agli altri di fare altrettanto.
Vi chiederete: ok, ma a me cosa cambia? Ora vi spiego, grazie alle capacità assertive, potrete avere a vostra disposizione un forte antidoto sia alla paura di parlare, sia al rischio di esprimervi con rabbia. Sarete in grado di fare richieste nel modo migliore e sostenere i vostri diritti e i vostri punti di vista. Ma non solo, grazie all’assertività, quando sarai in grado di padroneggiarla nella quotidianità, potrai sentirsi a tuo agio in ogni situazione. Questo perché una persona assertiva conosce come porre domande, sa come esprimere il disaccordo e sa come comunicare un rifiuto, senza sembrare infantile o ferire le persone.
Per apprendere l’arte dell’assertività, il primo passo da compiere è: far pace con il proprio passato! Eh già, strano a dirsi ma la maggior parte dei comportamenti aggressivi o di sottomissione, hanno origine nei primi anni di vita . Chi li ha vissuti ricorderà bene quando sono stati bombardati da commenti sgradevoli o sottoposti a giudizi negativi sulla loro persona. Crescere in un clima di aggressività o al contrario di sottomissione, non facilitata l’apprendimento di in atteggiamento corretto e assertivo.
Quindi il primo passo da fare è chiedere a voi stessi in quale tipo di clima siete cresciuti. Avete avuto degli esempi di assertività? Qual era il modo di esprimersi all’interno delle vostre mura domestiche? Quali erano ile modalità comunicative, che avete ritenuto corrette per molto tempo? Nel momento in cui riconoscete questi fattori importanti, avrete già fatto un grande passo verso il cambiamento.
Consiglio numero 2: Costruisci rapporti interpersonali ottimali
Quanti approcci diversi conosci per relazionarti con gli altri? Ora parleremo della modalità di relazione positiva e costruttiva, che ti porterà non pochi benefici nel tuo lavoro e anche nella tua vita privata. Quando costruiamo un rapporto di qualità, stiamo costruendo un legame emotivo o una relazione con l’altro, basata sul gradimento e sulla fiducia reciproca. Dove bisogni , desideri e problemi, sono reciprocamente compresi. Certo, non ci aspetteremo che il nostro cliente si cali nei nostri panni per capire che stiamo affrontando un momento personalmente difficile.
Indubbiamente, il costruire un valido e solido rapporto di fiducia, sarà importante nel momento in cui si dovessero presentare delle problematiche lavorative o personali. Per costruire rapporti ottimali è importante partire dal presupposto che chiunque incontri nel tuo percorso di vita, ha una formazione educativa diversa dalla tua, un background culturale diverso e sistemi di valori diversi. A tal proposito è sempre importante rispettare e non giudicare.
Partiamo sempre dal presupposto che le persone potrebbero non sapere niente di te e tu niente di loro, per cui, porre domande generali, guardare dritto negli occhi ed essere buoni ascoltatori, vi metterà nella condizione di lavorare bene fin da subito sulla relazione che state andando a creare. Siate positivi in ogni particolare e fate uno sforzo sincero per cercare di scoprire valori e interessi condivisi. Mostrate di esser felici di esser li dove siete con quella persone e poi il più classico dei classi dei consigli: sorridete.
Consiglio numero 3: Migliora l’abilità di porre le domande giuste per la tua carriera
Le regole che governano le domande e le risposte sono sottoposte a continue revisioni. Saper fare domande è ancora una capacità interpersonale molto importante, ma adesso è diventata una delicata questione etica e legale. Si può dire, in generale, che se ponente le domande sbagliate otterrete probabilmente anche risposte sbagliate o per lo meno, non otterrete le risposte che desiderata. L’importanza di questo aspetto non può essere sottovalutata. Fare la domanda giusta rappresenta il cuore di un efficace cambio comunicativo e informativo.
Ma come si fa a porre la domanda “giusta” in ogni situazione? La risposta non è cosi facile perché, una domanda che può esser giusta ora, potrebbe non esserlo domani e nemmeno fra 5 minuti. Domandare diventa quindi una capacità interpersonale molto sofisticata. Imparare a porre la domanda giusta per la situazione in cui ti trovi. ti aiuterà a migliorare le tue capacità d i comunicazione o almeno eviterete di porre la domanda sbagliata. Vediamo una tecnica molto pratica e di facile applicazione.
Domande chiuse o aperte: La domanda chiusa richiede una risposta breve o di una sola parola : «Hai sete?» e la risposta può essere «Sì», oppure «No». ci possono essere anche altre risposte ma in genere corte e che tendono a chiudere la comunicazione. Le domande aperte invece, presuppongono risposte più lunghe e spesso contengono parole come ‘cosa‘, ‘perché‘, ‘come’. Solitamente la domanda aperta richiede un’informazione o un’opinione oppure l’espressione di uno stato d’animo. Quando vanno usate?
Le domande aperte vanno bene per sviluppare conversazioni ad alto raggio, ottenere più dettagli riguardanti una situazione specifica ed esplorare le opinioni e gli stati d’animo di qualcuno. Le domande chiuse invece forniscono una comprensione concreta o portano alla chiusura di una faccenda pratica che altrimenti rimarrebbe irrisolta. Entrambi i tipi di domande, se sono poste nel momento e nel modo sbagliato, possono arrecare più danni che benefici, siate accorti a capire in quale situazione siete. Cercate sempre di capire quanto il vostro interlocutore è disposto al dialogo.