NEUROPSICOLOGIA
Neurotecnologie
Le competenze e le tecniche psicologiche negli ultimi anni, hanno la necessità di confrontarsi con un nuovo mondo: il mondo digitale. Infatti è iniziato un forte sviluppo in questo ambito, in accordo con i cambiamenti dell’High Tech, verso una psicologia che inglobi queste nuove applicazioni e strumentazioni.
Cosa troverai:
Perché usare le nuove tecnologie in psicologia
Il mondo è in costante cambiamento e dobbiamo adattarci. Le tecnologie stanno rendendo tutto più veloce, automatico e automatizzato, e anche le terapie psicologiche devono evolversi di conseguenza. L’utilizzo delle nuove tecnologie può trasformare radicalmente l’esperienza terapeutica, facendo sentire il paziente più coinvolto e attivo. L’uso dei dispositivi elettronici aumenta la conformità, consentendo al paziente di essere il protagonista del proprio percorso terapeutico. I feedback immediati e comprensibili restituiti dai dispositivi rendono le sessioni terapeutiche tridimensionali. Grazie al feedback, è possibile apportare rapidamente modifiche al comportamento del paziente e verificare i risultati.
La psicologia digitale è la disciplina che si occupa di analizzare, organizzare e sviluppare queste nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche. Questo approccio si adatta anche a coloro che incontrano maggiori difficoltà durante le sedute terapeutiche.
Non possiamo negare l’importanza e l’utilità dei dispositivi tecnologici nella nostra vita. Sebbene abbiano cambiato il nostro modo di essere, mantenendoci talvolta distanti dalla vita reale, dobbiamo sottolineare quanto abbiano semplificato alcune situazioni. Prenotare online, comunicare con chiunque in qualsiasi momento e luogo, accedere a un’enorme quantità di informazioni con un semplice clic: tutto ciò ha influenze sulla nostra psicologia. Sfruttare queste possibilità per il beneficio delle persone è fondamentale e non sfruttarle sarebbe un peccato.
Le terapie online
L’utilizzo delle terapie online è ancora oggetto di dibattito in alcuni aspetti, ma negli ultimi anni ha guadagnato una notevole popolarità grazie all’evoluzione di applicazioni, siti web e piattaforme che facilitano la ricerca di uno psicologo.
Senza dubbio, la tradizionale seduta clinica viene messa in discussione. La relazione a distanza diventa più complessa da gestire se ci si attiene ai vecchi modelli e se si cerca a tutti i costi di paragonarla alle sedute in presenza.
Ritengo che ciò sia un errore sia formale che concettuale. Non è possibile confrontare due situazioni che, per definizione, sono concettualmente diverse. È evidente che nell’incontro online mancano una serie di informazioni non verbali che sarebbero visibili di persona. Tuttavia, gli psicologi e i terapeuti hanno ampiamente considerato questo aspetto, e la seduta online non è semplicemente una chiacchierata informale. Sono state adottate specifiche linee guida per consentire al terapeuta di ottenere lo stesso impatto terapeutico di un incontro in persona.
Se consideriamo anche i vantaggi pratici, ci rendiamo conto che dal punto di vista del paziente c’è un notevole beneficio. Ad esempio, il tempo da dedicare alla terapia si riduce notevolmente, in quanto non è necessario spostarsi da casa e si impiega solo il tempo effettivo della seduta. Inoltre, si riducono i costi legati alla benzina, al parcheggio, ecc. Inoltre, la terapia online consente di raggiungere anche coloro che potrebbero essere intimiditi a recarsi fisicamente dallo psicologo.
In generale, il settore del benessere e della salute ha subito una forte digitalizzazione negli ultimi anni, soprattutto a seguito della pandemia di Covid-19, che ha reso necessario continuare o avviare terapie mantenendo le distanze sociali. Grazie alle necessità e all’evoluzione naturale dell’alta tecnologia, sempre più persone stanno scoprendo i vantaggi della terapia online. Come evidenziato in precedenza, la possibilità di adattare la terapia ai propri tempi facilita l’accesso, evitando di stravolgere la routine giornaliera.
“C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.” -HENRY FORD-
A cosa servono Biofeedback e Neurofeedback
Potrebbe essere che tu abbia già sentito parlare di queste due nuove apparecchiature utilizzate nella terapia psicologica. Ecco alcune informazioni di base per familiarizzare con loro.
Il biofeedback è una tecnica che consente di monitorare, comprendere e apprendere a controllare i propri parametri fisiologici. Alcuni di questi parametri includono:
– La conduttanza cutanea, che rappresenta le variazioni delle caratteristiche elettriche della pelle in risposta alla sudorazione.
– La frequenza cardiaca.
– La respirazione.
– La temperatura corporea e l’attivazione muscolare.
Per imparare a gestire questi parametri, è necessario un allenamento specifico che coinvolge l’uso di apposita strumentazione. Questi strumenti rilevano i segnali psicofisiologici in tempo reale e ti forniscono un feedback immediato sulla tua attivazione corporea. Attraverso l’utilizzo del biofeedback, è possibile acquisire strategie per regolare e controllare le tue risposte e funzioni corporee legate ad ansia, stress e tensioni. Gradualmente, potrai imparare a regolare questi parametri grazie al feedback in tempo reale sulle loro modifiche.
Il neurofeedback, invece, è uno strumento simile che ti consente di apprendere a modificare l’ampiezza, la frequenza e la coerenza degli aspetti elettrofisiologici del tuo cervello. Mediante il neurofeedback, è possibile visualizzare l’attività elettroencefalografica del cervello sul computer, consentendoti di osservare le tue onde cerebrali. Questo strumento ti aiuta ad “insegnare” al cervello a produrre onde cerebrali con ampiezze e posizioni specifiche.
Qual è lo scopo del neurofeedback? L’obiettivo degli allenamenti di neurofeedback è insegnarti come percepire specifici stati di attivazione corticale e come raggiungerli volontariamente.
Metti in pratica: il tuo cellulare per il Biofeedback
I nostri smartphone non sono più semplici telefoni, ma veri e propri dispositivi che ci consentono di svolgere molte attività, tra cui tenere traccia della nostra salute.
Puoi utilizzare il tuo smartphone anche come un mini dispositivo di biofeedback. Ecco come:
1. Scarica un’applicazione (o controlla se il tuo telefono ha già questa funzionalità) che misura il battito cardiaco.
2. Fase valutativa: per alcuni giorni, registra i tuoi battiti cardiaci in diverse situazioni di relax. Ad esempio, misura il tuo battito mentre guardi la TV, leggi un libro o quando ti senti calmo e sereno. Calcola una media dei battiti per diversi giorni per ottenere il tuo numero di battiti cardiaci in uno stato di relax.
3. Fase di esercizio: durante i giorni successivi, quando ti trovi in situazioni di semi-relax, misura i tuoi battiti cardiaci e cerca di abbassarli al livello del relax utilizzando la tecnica che preferisci. Potrebbe essere la respirazione (puoi trovare un esempio accanto), la meditazione, lo stretching o qualsiasi altro metodo salutare che funzioni per te. Non aspettarti miglioramenti immediati, perché è un processo di allenamento. Trova il tuo metodo e pratical’opzioni es nel tempo fino a diventare abile in esso.
Una piccola raccomandazione: tutto deve essere fluido, non forzarti. Se non riesci a farlo, non insistere a tutti i costi. Se non funziona per te, prova in un altro momento o in un’altra occasione.
4. Fase di messa in atto: dopo l’allenamento, quando affronti momenti di grande tensione, misura i tuoi battiti cardiaci e metti in pratica il tuo allenamento. Noterai i risultati: i tuoi battiti si abbasseranno, ti sentirai più calmo e le tensioni si allevieranno.
Si prega di notare che i consigli forniti sono solo a titolo di esempio e non sostituiscono una consulenza medica. Se hai dubbi, consulta sempre il tuo medico curante.