disturbi dell’immagine

Perché magro è bello e grasso è brutto?

L’associazione tra magrezza e bellezza. 

“La bellezza sta nel sapersi amare e accettare, indipendentemente dalla forma del proprio corpo.”
– Rebel Wilson

La connessione tra magrezza e bellezza, e tra grasso e bruttezza, è un concetto ampiamente diffuso nella società contemporanea. Questo articolo esplorerà le radici culturali e sociali di questa associazione, analizzando i fattori che contribuiscono a questa percezione, come gli ideali di bellezza culturalmente influenzati e i messaggi mediatici. Saranno inoltre discussi gli effetti sulla salute fisica e mentale delle persone coinvolte e le strategie per promuovere una cultura del corpo inclusiva e il benessere generale.

Fattori culturali e sociali che influenzano il concetto di bellezza

Il concetto che associa il magro alla bellezza e il grasso alla bruttezza è fortemente influenzato da fattori culturali e sociali. Gli ideali di bellezza variano da cultura a cultura e nel corso del tempo, riflettendo valori sociali e norme estetiche specifiche. Ad esempio nel Medioevo* il concetto di bellezza era influenzato da molteplici fattori culturali, religiosi e sociali. La donna era considera bella in base a due elementi: la sua figura doveva essere esile e la sua pelle estremamente candida, quasi pallida, la pelle chiara era considerata un segno di bellezza e status sociale elevato, poiché le persone che lavoravano all’aperto e avevano la pelle abbronzata. Durante il Rinascimento, ci fu una notevole trasformazione nella concezione dell’ideale femminile. Si riprese il canone di bellezza classica, ispirandosi alle divinità greche. La donna rinascimentale non era più identificata con una figura esile e dall’aspetto semplice, ma le curve del suo corpo divennero più morbide. L’ideale di bellezza rinascimentale prediligeva, quindi, una donna con fianchi larghi e un seno abbondante.

Nei contesti occidentali, ad esempio, l’idealizzazione di un corpo magro è stato promosso dai media, dalle passerelle di moda e dalle industrie dell’intrattenimento. Questi ideali possono influenzare la percezione individuale della bellezza e condizionare i giudizi sociali. Nei contesti orientali invece il concetto di bellezza è molto diversificato e varia significativamente tra le diverse culture e tradizioni dell’Asia.

Ruolo dei media e dei messaggi pubblicitari

I media e i messaggi pubblicitari giocano un ruolo significativo nell’influenzare i concetti di bellezza e nella promozione di stereotipi corporei irrealistici. Aggiunto a questo negli anni ’70, si inizia a parlare della “donna-oggetto”. La figura femminile assume il ruolo di protagonista nelle pubblicità, trasmettendo un’immagine di femminilità sensuale e tentatrice. In questo periodo, molti sostengono che ci sia stata una frammentazione del corpo femminile e un annientamento dell’identità della donna come individuo.

L’aumento della competizione nel settore pubblicitario ha spinto molte aziende a optare per strategie di marketing aggressive, dando vita a campagne pubblicitarie apertamente provocanti. Negli anni’90 nella pubblicità, la donna viene ritratta come un essere perfetto, diventando una proiezione del desiderio maschile. Di conseguenza, fin da giovane, una donna impara che deve investire enormi quantità di tempo, energia e soprattutto denaro per cercare di conformarsi a questo ideale di bellezza, e si sente in colpa o imbarazzata quando non riesce a raggiungerlo o a rappresentarlo.

Le immagini di modelli magri e ritoccati vengono ampiamente diffuse, creando un’immagine distorta della bellezza e promuovendo l’idea che solo un corpo magro possa essere considerato attraente. Questa esposizione costante a immagini irrealistiche può influenzare negativamente l’autostima e la percezione del proprio corpo nelle persone.

Implicazioni per la salute fisica e mentale

La stigmatizzazione del grasso può anche avere gravi conseguenze sulla salute e benessere delle persone.

L’associazione tra magrezza e bellezza e la stigmatizzazione del grasso possono avere effetti negativi sulla salute fisica e mentale delle persone coinvolte. Le pressioni per raggiungere gli ideali di bellezza possono portare a comportamenti alimentari disfunzionali, disturbi dell’immagine corporea, bassa autostima e depressione. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che la stigma associata al peso può contribuire all’aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e altre condizioni di salute.

In particolare, le aspettative di essere magri possono portare molte persone a sviluppare comportamenti alimentari disfunzionali, come restrizioni estreme, diete eccessive, o addirittura disturbi alimentari come l’anoressia nervosa e la bulimia. Questi comportamenti possono causare danni al corpo, compromettendo il bilancio nutrizionale e la salute generale.

Inoltre, l’ideale di bellezza che promuove la magrezza può influenzare negativamente l’immagine corporea delle persone, portando a una percezione distorta del proprio corpo. Questo può portare a un’insoddisfazione cronica riguardo all’aspetto fisico, bassa autostima e ansia, con conseguenti problemi psicologici come la depressione.

In conclusione

“Il valore di una donna non risiede nella sua taglia. È il suo spirito, la sua gentilezza e la sua capacità di amare che la rendono davvero bella.”
– Melissa McCarthy

In conclusione, l’ossessione per la magrezza come ideale di bellezza e la stigma associata al peso possono portare a gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale delle persone coinvolte. È importante promuovere un’idea di bellezza più inclusiva e abbracciare la diversità dei corpi, affrontando con sensibilità e comprensione le complesse questioni riguardanti la salute, l’autostima e il benessere.

Riassunto

Questo articolo esplora le radici culturali e sociali del concetto che associa il magro alla bellezza e il grasso alla bruttezza. Saranno analizzati i fattori che contribuiscono a questa percezione, come gli ideali di bellezza culturalmente influenzati, i media e i messaggi pubblicitari, e le implicazioni per la salute fisica e mentale delle persone coinvolte. Saranno inoltre discusse le strategie per promuovere una cultura del corpo inclusiva e il benessere generale.

Fonti

  • Arte e bellezza nell’estetica medievale di Umberto Eco.


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