Pillole di Psicologia 

obiettivo

Ho fallito un obiettivo e ora?

Ho fallito nel raggiungere un determinato obiettivo e ora? Dov’è che sbaglio? Henry Ford diceva: «Il fallimento è una possibilità di ricominciare in maniera più intelligente». Eppure il fallimento porta con sé sconforto, dolore e rassegnazione. Perché? Innanzi tutto è importante partire dal presupposto che non riuscire ad una prova, anche se più volte, non è un fallimento. Per quanto possa essere un’esperienza frustrante è un’occasione che ti sta insegnando qualcosa. 

E’ un’opportunità per cambiare nel tuo modo di approcciarti all’obiettivo. 

Eppure la parola “fallimento” ha da sempre una connotazione negativa, perchè? Spulciando un pò in letteratura vediamo che l’etimologia della parola fallito viene dal latino “fallere”, che significa ingannare. Ciò ci suggerisce che, nei tempi passati, un fallito era un truffatore, un malandrino, un poco di buono.

Una persona giudicata fallita era quindi un truffatore. L’idea del fallito uguale a truffatore, evidenzia l’atteggiamento della metodologia della legge che fin da tempi antichi, ha imposto pesanti pene a coloro che dichiaravano fallimento. 

Questo spiega perchè nel tempo il termine “fallimento” è il nome con il quale la maggior parte delle persone parla di un mancato successo e comporta una connotazione negativa. In tal modo si è venuta a creare una visione dicotomica dei possibili esiti di un evento. O si vince o si perde. O si ha successo o si fallisce. 

Sfortunatamente non si è ancora riusciti a costruire una società dove l’errore sia contemplato come parte di un processo di perfezionamento. 

A tal proposito leggi anche: Abbiamo ancora il dirittohttps://www.giuliaghiotto.it/domande-e-risposte-2/sbagliare di sbagliare? Ai giorni nostri, non c’è ancora una vera e propria educazione all’insuccesso che ci permetta di scindere dalla visone dicotomica fallimento-successo. Di fronte all’insuccesso si è più propensi a cercare un colpevole, piuttosto che un motivo. 

Per cui io ti invito ad avere una nuova visione del “fallimento” e
porti le giuste domande per capire che cosa è andato storto. 

Te ne suggerisco tre dalle quali tu ne ricaverai molte altre modellate sulla tua situazione. Inizia quindi dalla seguenti domande :

1- Ti sei chiesto se hai scelto l’obiettivo migliore per le tue potenzialità? 

2- Il tuo obiettivo è abbastanza chiaro e definito nella tua mente? 

3- Permetti ai tuoi “fallimenti” di insegnarti cosa devi modificare nel tuo atteggiamento mentale?

Per concludere ricorda che l’unico vero fallimento è rinunciare a provarci.

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