DIFFICOLTÀ ALIMENTARI

Le abbuffate senza DCA

Le abbuffate senza DCA possono manifestarsi in diverse forme e con intensità variabile.

“Credo che la nostra tensione emotiva si manifesti fisicamente.”
– Tom Shadyac

Le abbuffate, caratterizzate da un consumo eccessivo di cibo accompagnato da una sensazione di perdita di controllo, sono un fenomeno che può verificarsi anche in assenza di un DCA diagnosticabile. Questi episodi possono generare disagio emotivo e avere un impatto negativo sul benessere psicologico e fisico delle persone coinvolte. Questo articolo si propone di esplorare le abbuffate senza un DCA formale, esaminando le possibili cause, gli effetti e le strategie di gestione.

Cause potenziali delle abbuffate senza DCA:

Diverse cause potenziali possono contribuire alle abbuffate senza un DCA diagnosticabile. Lo stress, le emozioni negative, come l’ansia o la tristezza, e i fattori ambientali, come la disponibilità di cibo e i modelli di comportamento alimentare nell’ambiente circostante, possono influenzare il verificarsi di episodi di abbuffata. Alcune persone possono utilizzare il cibo come meccanismo di coping per affrontare le sfide emotive o i fattori di stress nella loro vita, portando a episodi di consumo eccessivo di cibo.

Uno studio* del 2008 sembra abbia dimostrato che, l’alimentazione emotiva, prevedeva la capacità di resistere all’uso di droghe in situazioni ad alto rischio e la tendenza ad essere eccessivamente assorbiti di fronte a situazioni stressanti.

Effetti sul benessere psicologico e fisico:

Le abbuffate possono avere effetti negativi sul benessere psicologico e fisico delle persone coinvolte. Dal punto di vista psicologico, le persone possono sperimentare sensi di colpa, vergogna e auto-disprezzo dopo un episodio di abbuffata. Questi sentimenti possono alimentare un circolo vizioso in cui le abbuffate diventano una fonte di stress aggiuntiva, aumentando il rischio di episodi futuri. Dal punto di vista fisico, le abbuffate possono portare a un aumento di peso e all’insorgenza di disturbi digestivi o altre conseguenze fisiche associate al consumo eccessivo di cibo.

Su alcuni siti di medicina generale è possibile trovare la questa lista, dei possibili effetti collaterali delle abbuffate: 

  1. Disturbi digestivi: Le abbuffate possono sovraccaricare il sistema digestivo, causando disagio, gonfiore, acidità di stomaco e disturbi gastrointestinali.
  2. Aumento del rischio di malattie cardiovascolari: L’eccesso di cibo consumato durante le abbuffate può portare ad un aumento dei livelli di colesterolo, pressione sanguigna e trigliceridi, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.
  3. Problemi metabolici: Le abbuffate possono influenzare negativamente il metabolismo del corpo, portando a problemi di regolazione del glucosio e resistenza insulinica, aumentando il rischio di diabete tipo 2.
  4. Problemi ormonali: Le abbuffate possono influenzare i livelli di ormoni coinvolti nel controllo dell’appetito e del peso corporeo, come l’insulina, la leptina e la grelina, contribuendo a cicli di fame e sazietà alterati.
  5. Danno all’organo: L’eccesso di cibo e i cambiamenti metabolici possono mettere pressione sul fegato e altri organi, portando a un potenziale danno organico a lungo termine.
  6. Effetti emotivi: Le abbuffate possono avere un impatto negativo sulla salute mentale, portando a sensi di colpa, vergogna e ansia riguardo al comportamento alimentare.
  7. Riduzione del benessere generale: Le abbuffate possono interferire con la capacità di partecipare alle attività quotidiane, portando a una diminuzione del benessere generale e della qualità della vita.

Strategie di gestione delle abbuffate senza DCA:

La gestione delle abbuffate senza un DCA diagnosticabile può essere complessa e richiedere un approccio individualizzato. Alcune strategie potenziali includono l’identificazione e la gestione dello stress, lo sviluppo di abilità di coping alternative al cibo, l’adozione di un modello di alimentazione equilibrato e consapevole, e il coinvolgimento di un professionista della salute mentale o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari per il supporto e la guida.

Disclaimer: 

Un’abbuffata è ben diversa da una “bella mangiata”, come quella del giorno di Natale, una delle differenze sta principalmente nella quantità di cibo consumato, nel tempo impiegato per consumarlo e nell’intento dietro il comportamento alimentare. Una “bella mangiata”, come quella del giorno di Natale o di altre occasioni speciali, è generalmente un pasto abbondante consumato in un’atmosfera festosa e conviviale. Durante queste occasioni, è comune indulgere in cibi deliziosi e ricchi, come pietanze tradizionali o prelibatezze, senza sentirsi in colpa. Queste mangiate sono spesso vissute come un momento di condivisione, celebrazione e piacere culinario, e sono considerate parte integrante delle tradizioni e delle festività. 

L’abbuffata, invece, si riferisce a un comportamento alimentare incontrollato eccessivo, in cui una persona consuma grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo, senza provare reale soddisfazione o piacere dal cibo. Le abbuffate sono spesso accompagnate da una sensazione di perdita di controllo e possono verificarsi in situazioni di stress, ansia o tristezza. Dopo un’abbuffata, la persona può provare sensi di colpa, vergogna e disagio fisico.

Riassunto

Questo articolo esplora il fenomeno delle abbuffate senza un disturbo del comportamento alimentare (DCA) diagnosticabile, concentrandosi sulle caratteristiche, le cause potenziali e gli effetti sul benessere psicologico e fisico. Le abbuffate, intese come episodi di consumo eccessivo di cibo in un breve periodo di tempo accompagnati da una sensazione di perdita di controllo, possono verificarsi anche in assenza di un DCA formale. Questo articolo analizza le possibili cause delle abbuffate senza DCA, come lo stress, le emozioni negative e i fattori ambientali, esamina le implicazioni per la salute e il benessere e discute le strategie di gestione.

Fonti

* Courbasson, C.M., Rizea, C. & Weiskopf, N. Emotional Eating among Individuals with Concurrent Eating and Substance Use Disorders. Int J Ment Health Addiction 6, 378–388 (2008). https://doi.org/10.1007/s11469-007-9135-z

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